NEVER ENDING STORY di Limahl ★ Film: LA STORIA INFINITA (1984)
Il film “La Storia Infinita” (“The Neverending Story” è il titolo originale), era di produzione tedesca e fu tratto da un romanzo di Michael Ende, un libro fantastico in tutti i sensi. Il film racconta la storia di Atreyu, un coraggioso bambino guerriero che, a cavallo del drago bianco volante Falkor, il FortunaDrago, dovrà superare molteplici ostacoli e peripezie per salvare la Principessa Senza Nome, la Principessa del Regno di Fantàsia.
L’originalità del film stava comunque nel fatto che la storia viene letta da un altro bambino, di nome Bastian, un bambino del tutto normale che ruba il libro in una vecchia libreria. Era un tema talmente originale che fu poi ripreso dal film “La Storia Fantastica”, uscito anche in quegli anni (1987), dove però era il nonno che leggeva il libro al bambino, e che fu interpretato dal mitico Peter Falk (Il Tenente Colombo).
“La Storia Infinita” è il primo film che ci ha fatto veramente sognare, viaggiare in un mondo fantastico, fatto di draghi, di principesse da salvare, di un piccolo eroe e di tanti esseri magici che lo aiuteranno o meno nell’impresa. Grazie a questo film iniziammo finalmente a vedere, e non soltanto attraverso la nostra immaginazione, i mondi fantastici e gli abitanti che li popolano.
Il film risale agli anni ’80 del secolo scorso (1984), e forse è il primo nel suo genere, anche se all’epoca uscirono altri bellissimi film fantastici, sicuramente seguendo la fortunata scia di “The Neverending Story”. Tra questi, i più famosi furono “Labyrinth” (1986), a cui partecipò il grande artista David Bowie che interpretò il malvagio Re dei Goblin, e “Legend” (1985), diretto dal pluriencomiato regista Ridley Scott e interpretato da Tom Cruise e Mia Sara, una storia fantastica di Unicorni e Luce, dove sono anche presenti gli Esseri Fatati per eccellenza, come le Fate, gli Elfi e i Nani.
La colonna sonora, interpretata dal cantante inglese Limhal (ex leader dei Kajagoogoo), fu composta da Giorgio Moroder ed aveva uno stile molto simile a quello del film. Del nuovo genere new wave, seguendo la linea del technopop, presentava un continuo abbassamento ed innalzamento del volume che si sfumavano l’uno con l’altro, proprio per dare l’idea del ciclo infinito, il ripetersi incessante di quella storia che non avrà mai fine.
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