SUSANNA di Ariano Celentano
Susanna è la cover di un famosissimo brano americano, incluso in un album fatto di sole cover che s’intitolava appunto I miei americani. Ne fece poi una sorta di sequel con il successivo album I miei americani 2, in cui Adriano Celentano ripropose altre cover di brani celebri come You are my destiny, ma tutte rigorosamente in Italiano.
Anche Susanna è stata riadattata alla nostra lingua, e riscosse un ottimo successo, il suo sound carico di positività e la vena satirica del testo ne fecero un piccolo capolavoro, seppur non d’autore. Del resto Celentano aveva, ed ha, uno stile tutto suo, personalizza ogni cosa, che sia una canzone, un film o perfino una massima popolare, non è un qualunquista e dà valore personale ad ogni cosa che fa.
Anche nelle performance non è uno qualunque, e sicuramente quella messa in atto nell’interpretazione di Susanna diverge dall’originale, perché se il testo può in qualche modo assomigliarsi, il tocco di realismo sarcastico ne porta la differenza. Quando fu presentata a Fantastico 5, nel 1984, ebbe un riscontro talmente elevato che rinvigorì la sua già accentuata popolarità, a tal punto che qualche anno dopo divenne il presentatore del programma, il quale si chiamò Fantastico 8.
Il testo di Susanna racconta le vicissitudini di un uomo che spende e spande fino a rovinarsi per una donna che invece se ne fa un baffo, e bisogna dire che, anche nella parte dello “sfigato”, Celentano mantiene la sua elegante fierezza e la sua inimitabile nonchalance. Nel testo si accenna anche ad un tema importante, benché velato, ovvero quello degli usurai che specialmente all’epoca furono la rovina di parecchie persone.
Il protagonista, nonostante tutto, aspetta ancora questa Susanna che probabilmente non arriverà mai, ma d’altronde quando si mitizza qualcuno, o una storia, è difficile arrendersi e guardare oltre. La rendiamo più speciale di quanto in realtà sia, e se non si ha l’opportunità di rincontrarla, e magari conoscerla per quella che realmente è, si trasforma in una sorta di essere divino che manipolerà sempre la nostra mente, rendendola eternamente schiava di questo sogno impossibile.
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