ACQUA AZZURRA, ACQUA CHIARA di Lucio Battisti
★ Musica Anni ’60 ★
Questo brano si è trasformato in un inno estivo, per accompagnare la stagione più calda dell’anno ed anche per festeggiare il solleone. In riva al mare o all’ombra di un bosco in montagna, vicino ad un ridente laghetto pieno di pesci e di frescura, è tuttora una vera gioia ascoltarla.
Acqua azzurra, acqua chiara è un famosissimo brano del 1969, scritto da Lucio Battisti e Mogol, che però si guadagnò soltanto il terzo posto al Cantagiro di quell’anno, tuttavia vinse il Festivalbar, diventando il tormentone estivo di quell’estate e anche delle successive. In verità, non si puntò su di esso, bensì sull’altra canzone del singolo a 45 giri con cui uscì, Dieci ragazze, ma su consiglio di Renzo Arbore venne lanciato per primo e fu una scelta vincente.
Il brano spopolò per la naturale carica che infondeva, una vera esplosione di allegria, seppur il testo fondamentalmente nostalgico, ma perfettamente sposato con la sgargiante melodia che rappresenta una sorta di rinascita, forte ed energetica. Del resto, l’acqua è simbolo di vita, di nascita, e la metafora si riconosce nella strofa con le mani posso finalmente bere, come se il protagonista si senta finalmente rinato.
Acqua azzurra, acqua chiara fa parte dell’album Emozioni che fu pubblicato nel 1970, sotto l’etichetta discografica Dischi Ricordi, e nel filmato, oltre al testo per poterla cantare, potrete vedere alcune foto del grande Lucio Battisti, uno dei migliori cantautori che la storia della Musica Italiana ricordi. Fu altamente innovativo, aggiungendo alla musica melodica e tradizionale, quel frizzante tocco futuristico che lo ha distinto da tutti gli altri artisti dell’epoca.
Questa canzone è ormai diventata simbolo dell’estate, di allegria e freschezza estiva, è sempre uno stimolo per gioire del pieno delle vacanze, del sole, e della serenità che questo particolare periodo dell’anno ci riserva. Non c’è nessuno che non la conosca, che non l’abbia canticchiata almeno una volta, anche se il testo non è pienamente comprensibile, ma d’altronde i pensieri di un poeta non sono sempre completamente decifrabili.
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