MIRA MIRA L’OLANDESINA di Donatella Bianchi

★ Musica per Bambini ★

L’Olandesina comparve per la prima volta insieme a Calimero, nel Carosello della Mira Lanza, nell’anno 1975, e la sua canzone fu incisa su 45 giri nel 1979 da Donatella Bianchi, conduttrice storica del programma televisivo Linea Blu (RAI 1). Non tutti la ricorderanno, visto che era un personaggio ideato per una promozione pubblicitaria, eppure la canzoncina ebbe un grande successo tra i piccoli, ed ancora si sente canticchiare, di tanto in tanto, da coloro che sono cresciuti con essa. Il presentatore dello spot era Corrado Mantoni, in arte Corrado, e promuoveva un prodotto domestico, il detersivo da lavatrice Ava Polvere.

In seguito divenne uno dei primi spot a colori, che la RAI trasmise dopo il gennaio del 1978, e il ritornello mira mira si riferiva alla località dove venivano prodotti i detersivi della fabbrica Mira Lanza, nata nel 1924, in provincia di Venezia. Anche la frase Ava come lava citata da Calimero era un gioco di parole riferito al prodotto Ava. Forse grazie anche a questi accorgimenti, al coinvolgimento dei più piccini, la Mira Lanza detené il primato di vendite nel settore dei detersivi e dei saponi fino agli anni ’70.

Infatti, con i fustini del detersivo si regalavano anche le figurine dell’Olandesina, non del personaggio in sé ma generiche ed istruttive, seppur creative e fantasiose, sul mondo scientifico, monumenti e geografia globale. Nei fustini, c’erano addirittura figurine a punti per i concorsi quadrimestrali indetti dalla Mira Lanza, tramite cui si regalavano premi per un ammontare totale di 15 milioni di lire, una bella somma considerati i tempi che andavano.

Per rimanere nel tema del bianco pulito offerto dal prodotto, abbagliante come sostiene Corrado, tanto da infilarsi un paio di occhiali nello spot, il disco in vinile fu realizzato di colore bianco. Il testo, molto semplice ma d’effetto, sembrava una filastrocca ed inneggiava il lindo cielo azzurro nel quale svolazzava la mongolfiera dell’Olandesina, tra mille bolle blu che al suo passaggio cadevano lentamente sui tetti sottostanti. In ogni bolla c’era un sogno, fugace come la bolla stessa.

Il fulcro del testo, era rappresentato dai momenti di felicità e leggerezza che questa bambolina portava con sé, non solo ai bimbi ma anche ai più grandi, un messaggio centrante e che andava certamente a segno. Una mini-favola che accompagnava i bambini prima di andare a nanna, poiché dopo il Carosello si chiudeva per andare a letto, e ci andavano sicuramente felici. Tempi diversi, quando si era felici con poco e si riconosceva il valore delle piccole cose.