
NON VOGLIO MICA LA LUNA di Fiordaliso

Scritta per lei da Zucchero Fornaciari (in arte “Zucchero”), Non voglio mica la luna consacrò la carriera di Fiordaliso, dandole una potente spinta in alto nelle classifiche, e conferendole la giusta e meritata notorietà che ne conseguì. Fiordaliso è una voce femminile classificata tra le più colorate nel mondo della Musica.
Quando si dice che la voce ha colore, significa che ha personalità, ha carattere, e quella di Fiordaliso ne ha da vendere, proprio come quella di Loredana Bertè o Antonella Ruggiero, la cui potenza vocale è veramente notevole. Purtroppo, però, pare che ad oggi la sua vocalità sia scesa, in gergo si dice “voce calante”, la quale rende il suo timbro notevolmente cambiato, mentre nelle performance dal vivo si avvertono parecchie stonature, una cosa che ha abbastanza deluso i suoi fans.
Nel 1982 Fiordaliso partecipò al Festival di Sanremo e ci ritornò per i dieci anni successivi, partecipando ad un’edizione proprio con Non voglio mica la luna, nel 1984. In quell’edizione del Festival ottenne uno strepitoso successo, il quale si estese oltralpe ed anche oltreoceano, pubblicando la canzone anche in versione spagnola col titolo di Yo no te pido la luna.
Di tutti i suoi brani, cantati dal 1981 in poi, Non voglio mica la luna è sicuramente uno dei più belli e coinvolgenti. Esprime uno stato d’animo arrabbiato, energico, una sorta di sfida lanciata per poter conquistare un momento per sé, una meritata solitudine, ritagliarsi uno spazio sereno dove poter guardare le stelle e godersi l’amore dell’uomo che ama.
Il testo si riallaccia al famigerato modo di dire in cui si intende sottolineare di aver basse pretese, che ciò che si chiede non è così spropositato. Infatti, è probabile che questa sia stata la sua chiave vincente, poiché automaticamente c’è stato un ingresso della canzone nella cultura popolare, dove la si associa al modo di dire canticchiando il ritornello.


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