THE RHYTHM OF THE NIGHT dei Corona
★ Musica Anni ’90 ★
Classica dance hit degli anni ‘90, un ritmo pazzesco che ha fatto ballare milioni di persone, in centinaia e centinaia di serate. Uscita nel novembre del 1993, furoreggiò nelle serate disco invernali e continuò nell’estate seguente, un successo mondiale che si protrasse per più di qualche mese. In Italia, ad esempio, fu il brano più venduto nel 1994, e nel 1995 era ancora in voga tra il popolo della notte.
Singolo di debutto che faceva parte dell’omonimo album di questa band, i Corona, era interpretato dalle due vocalist Sandy Chambers e Jenny B (Giovanna Bersola), mentre nella clip ufficiale si esibiva la modella Olga Maria de Souza, che rappresentava inoltre il progetto durante le apparizioni pubbliche. Più che una band, infatti, si trattava di un progetto musicale italiano tutto disco, accuratamente selezionato nelle voci e nella presenza scenica della rappresentante che avrebbe dovuto esibirsi per la presentazione del brano, rigorosamente in playback. Il progetto fu ideato da Francesco Checco Bontempi, produttore e compositore che lo realizzò in collaborazione con DJ, fonici e vari artisti per il testo, come Ivana Spagna.
Negli album successivi Jenny B ha lasciato il progetto, iniziando a camminare con le sue gambe nel mondo della Musica, e sono rimaste Sandy Chambers per la voce e Olga de Souza per l’immagine, che peraltro condusse anche un’edizione del Festivalbar, nel 1996 insieme ad Alessia Marcuzzi e Amadeus.
Il testo della canzone divenne un inno alla notte trascorsa danzando, benché avesse pochi contenuti, però il succo era piuttosto esaustivo ed anche abbastanza significativo: univa il sentimento e il ritmo della musica, che insieme diventavano il ritmo della vita.
Il successo dei Corona non terminò con The rhythm of the night, dato che seguitò con successivi brani, sempre di genere dance, che vinsero Dischi d’Oro e d’Argento, come il singolo Baby baby, estratto dallo stesso album. Un progetto ben riuscito dunque, infatti i Corona sono ancora in attività e si sentono spesso nelle discoteche, anche se sono diventati alquanto anonimi, facendo quel genere dance pop che si perde tra una traccia e l’altra in una moderna serata danzante.
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