VAMOS A LA PLAYA dei Righeira
Anche gli anni ’80 avevano i loro tormentoni, e tra quelli un posto d’onore lo occupano i Righeira con il loro Vamos a la playa, definita la madre dei tormentoni, senza contare il successivo, L’estate sta finendo, che chiuse alla perfezione l’estate del 1985. In particolare, il termine tormentone fu ufficializzato proprio nel 1983 e trascritto nel dizionario Zingarelli, proprio grazie ai Righeira. I Righeira sono delle meteore, però a quel tempo fecero un paio di brani che li resero famosissimi anche all’estero, anzi sembrava che al mare ci fossero soltanto loro, con la loro musica.
Vamos a la playa fu la colonna sonora dell’estate del 1983, era un misto tra musica pop e la disco music, dato che questo duo torinese era reduce dalla musica degli anni ’70, quindi fu naturale risentirne l’influenza. Scrivevano da soli le loro canzoni e riuscivano sempre ad azzeccare la formula adatta per trascinare le masse.
A quel tempo, la canzone era venduta su 45 giri, che nel lato A aveva la versione spagnola, quella che conosciamo, mentre nel lato B era incisa la versione in Italiano. Si creò una certa confusione nelle trasmissioni radiofoniche, infatti vennero distinte semplicemente con la definizione “Spanish version” o “Italian version”.
Il ritornello del brano, che tuttora si canticchia e pertanto è entrato a far parte della cultura popolare, sviava invece il significato del testo, che al contrario non era così leggero come s’intuiva. In effetti poteva dipendere dal fatto che il testo non era in Italiano e quindi non si faceva caso alle parole, tuttavia il termine bomba citato all’inizio, uguale in entrambe le lingue, già poteva dar l’idea del senso della canzone.
In sostanza la canzone era contro la guerra, più nello specifico contro il nucleare, ponendo l’accento sulle radiazioni, quel vento radioattivo che spettina i capelli e dipinge il cielo di blu. Il mare è pulito, senza pesci maleodoranti e dal colore fluorescente, e se può sembrare uno scenario favolistico, è invece il risultato di un evento apocalittico. Neanche a dirlo di proposito, ma da lì a tre anni esplose la centrale nucleare di Chernobyl, concretizzando quella paura che traspariva dalla canzone dei Righeira.
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