ALBACHIARA di Vasco Rossi (live)
Un uomo che diventerà una leggenda, Albachiara fu scritta nel 1979 dallo stesso Vasco, d’altronde come tutte le sue canzoni, non c’è bisogno di dirlo per chi lo conosce e lo segue. Ormai è per tutti Vasco, non c’è neanche bisogno di dire il suo cognome per sapere di quale artista si sta parlando. È un mostro sacro.
Canzone simbolo di Vasco Rossi che è diventata mito, se non leggendaria, Albachiara è un brano che Vasco Rossi canta ad ogni suo concerto, come finale e come saluto, ed è questa la versione che preferiamo ascoltare, con tutta la passione e la carica che il pezzo trasmette, insieme alla forte carica energetica di questo incomparabile artista.
A quel tempo l’uscita del brano fu in 45 giri, con il lato B che riportava la canzone Fegato, fegato spappolato, un altro successo che ha viaggiato nel tempo. L’album di appartenenza era Non siamo mica gli americani (1979), il suo secondo album. Nel 1999 Vasco ne ha reinciso un singolo, su CD, e l’ha inclusa in molti suoi album dal vivo. Insomma è una pietra miliare del suo repertorio.
Albachiara era ispirata ad una ragazzina di tredici anni che, quando Vasco era giovane, lui vedeva sempre alla fermata degli autobus di Zocca, vicino casa sua. Fu una canzone scritta di getto, e quando il brano raggiunse una discreta popolarità Vasco confessò alla ragazza che si era ispirato a lei. Con grande stupore e delusione dell’artista, la ragazza però non ne fu molto contenta ma anzi si sentì offesa, forse per una strofa che non le andò troppo a genio: e qualche volta fai pensieri strani/con una mano, una mano ti sfiori. Probabilmente la imbarazzò a sufficienza, tanto da farla scappare via.
Per rimediare, Vasco le dedicò una successiva canzone, Una canzone per te, che fece parte dell’album Bollicine (1983). L’evoluzione di questo seguito non la conosciamo, ma sicuramente la ragazza, che ormai è diventata una donna, non ha più tanto da rammaricarsi, nel vedere quello che Albachiara è diventata: un simbolo rappresentativo delle ragazzine cosiddette perbene, forse ignorate e forse denigrate, che dopotutto non passano comunque inosservate.
Fonte Video inserito (di proprietà del canale corrispondente): YouTube
Link utili: