ANGELO di Francesco Renga

Francesco Renga è un cantautore bresciano che ha iniziato a farsi strada dal 1986, anno del suo debutto insieme ad una band di nome Modus Vivendi, quando partecipò ad un concorso locale, il “Deskomusic”. In questa manifestazione, ebbe anche l’occasione di conoscere quelli che in seguito sarebbero diventati i Timoria, con il suo ingresso nella band.

Renga entrò nel gruppo ed iniziò una parte importante della sua carriera, trascorrendola per tredici anni nei Timoria, con i quali vinse il Premio della Critica a Sanremo, finché nel 1999 non prese una strada diversa, intenzionato a lavorare da solo. In verità, si credette che il cantante avesse lasciato i Timoria per entrare nei Litfiba, in quanto coincise proprio con l’abbandono da parte di Piero Pelù, ma erano solo voci, come da lui stesso confermato in una sua intervista.

Il suo esordio da solista avvenne nel 2000, con il suo album omonimo, tuttavia, come anch’egli ammise, non esprimeva le totali potenzialità del cantante, che in tutta evidenza aveva ancora strada da fare. L’anno successivo partecipò infatti al Festival di Sanremo e vinse solo il Premio della Critica con Raccontami, però il brano che lo consacrò musicalmente fu Tracce di te, il quale partecipò all’edizione successiva del Festival, pur senza vincere alcunché.

La canzone con cui Francesco Renga vinse il Festival di Sanremo, nel 2005, fu Angelo, che era stata dedicata alla sua prima figlia, Jolanda, avuta poco tempo prima con l’attrice Ambra Angiolini (ex soubrette di “Non è la Rai”). Testo dolcissimo e di una delicatezza immane, il brano è immediatamente salito in classifica, conquistando il primo posto appena pubblicato il singolo.

Angelo non è uno di quei soliti brani che vincono a Sanremo, che si prendono il merito per determinati presupposti, artistici ed interpretativi, è una composizione poetica, anche per il fatto che non è esplicita, non esprime chiaramente riferimenti a quella che è la figlia o la moglie. Quello che rimane chiaro è il messaggio, questa sorta di invocazione all’Angelo Custode, quindi entra una controparte mistica che si lega alla fede e alla religione. Dimostra che, anche se non si è effettivamente credenti, arriva sempre un momento in cui ci si rivolge al cielo, quando si è disperati o ci si sente impotenti per proteggere la nostra vita e quella dei nostri cari.

Fonte Video inserito (di proprietà del canale corrispondente): YouTube

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