VOLARE di Fabio Rovazzi con Gianni Morandi
★ Musica Anni 2010 ★
Amore e odio per questo giovane ragazzo che ha fatto successo in maniera non convenzionale, ed anzi le critiche sono all’ordine del giorno, per la sua povera base artistica, per il fatto che incida sul pubblico in maniera portentosa attraverso luoghi comuni e frasi fatte, trascinando le masse con estrema facilità. Il successo, certo, è anche una questione di fortuna, di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, ma di fare anche le cose giuste, pertanto alla fine la fortuna è relativa.
Si parla di successo iniziale, infatti, perché se poi non si riesce a mantenerlo, significa che manca una componente fondamentale: il talento. Ecco, il talento non è solo avere una bella voce o suonare ad hoc uno strumento, il talento è anche saper parlare alle persone, avere una semplicità di espressione e di pensiero che colpisce la gente comune. Saper dire la verità in modo incisivo ma leggero, soprattutto sempre comprensibile a tutti.
Così, mentre le solite canzoni d’amore possono stancare, così come il rock che appesantisce o il pop che segue sempre la stessa linea, il linguaggio del popolo non ha scadenze, la genialità non raffinata, il sound che si fonde perfettamente con i tempi, insomma ciò che non annoia non stanca. È subito tormentone e diventa un evergreen della cultura popolare. E la popolarità non si polverizza.
Anche l’ironia su se stessi, prendere la vita con leggerezza, puntare sull’effetto della semplicità e del pensiero collettivo, anche ciò può definirsi talento, benché possa incontrare quel velo di superiorità proprio dell’ipocrisia e del bigottismo: tutti critici professionisti ed intellettuali acculturati, quando si deve manifestare un’evidente invidia. Perché lui ce l’ha fatta, e loro no. All’inizio del videoclip ufficiale, infatti, si mostra uno sketch satiricamente intelligente dove gli viene detto: «La gente ti odia perché hai fatto successo, quindi devi fare un pezzo con l’unica persona al mondo che non è odiabile: Gianni Morandi.»
Detto ciò, Fabio Rovazzi non può essere considerato certamente un poeta musicale, non fa parte dell’élite, e nell’arte della Musica svolge un ruolo marginale (ma non troppo) che però rappresenta la voce del popolo, un po’ come quei musicisti popolari di strada che, nei secoli passati, cantando raccontavano la realtà delle classi sociali semplici e meno abbienti. Lui stesso, in questa nuova canzone che s’intitola Volare (maggio 2017), una parodia decisamente intelligente al leggendario brano di Domenico Modugno, nella prima strofa afferma: ho milioni di view ma vivo in un monolocale. Questo credo dica tutto. Ascoltate il testo e guardate il video ufficiale fino alla fine, perché dire geniale è dire poco, una genialità “vera”, e non esageratamente criptica come quella di Francesco Gabbani, nuova rivelazione del Festival di Sanremo 2017.
Fonte Video inserito (di proprietà del canale corrispondente): YouTube
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