APOLOGIZE di Timbaland (OneRepublic)
La prima versione di questo brano è degli OneRepublic, e fu il loro primo singolo dopo aver debuttato con l’album Dreaming out loud, che diede subito una buona notorietà al gruppo a livello internazionale, grazie anche ad Apologize, un pezzo caratterizzato da un rock melodico non troppo accentuato. Il remix di Timbaland, invece, ha avuto un enorme successo, è più vocalizzato con effetti sonori più echeggianti, un remix degno di nota che rende il brano una vera bellezza, emozionante e vibra dritto nel cuore.
Il pezzo originale fu pubblicato come singolo nel 2007 ed ottenne un ottimo riscontro, ma la vetta delle classifiche fu conquistata grazie e Timbaland, non solo per la magistrale versione ma anche per il nome prestigioso di questo cantautore, che negli anni ’90 si fece conoscere come Dj e in seguito come produttore discografico. Il suo genere è il rap, l’hip hop e il rhythm and blues, benché negli ultimi anni si sia avvicinato alla musica pop, producendo pezzi di alto livello per artisti di rilievo come Madonna e Justin Timberlake.
Come cantante, Timbaland ha inciso diversi album ma sempre con il supporto di altri artisti, con i loro brani o la loro partecipazione diretta, proprio com’è avvenuto con Apologize. Se vogliamo è più una collaborazione commemorativa, visto che comunque la sua professione resta sempre quella di produttore discografico.
In questo brano gli OneRepublic esprimono il concetto del “troppo tardi”, quando ci si rende conto di aver sbagliato, o di non aver riflettuto in tempo, e quindi ogni azione per rimediare diventa nulla. È una situazione tipica nei rapporti amorosi, dato che quando si è molto sicuri di sé, fin troppo, non si ragiona o comunque si danno le cose per scontato, arrivando talvolta a tirare eccessivamente la corda, senza tener conto del rischio, che prima o poi potrebbe spezzarsi.
Alla fine, il rimpianto non paga, dato che una volta spezzata si è raggiunto in qualche modo il punto del non ritorno, da dove è impossibile tornare indietro. Ben pochi utilizzano prima il senno del poi, anzi è così chiamato appunto perché rappresenta le cosiddette lacrime del coccodrillo. L’unica cosa da fare in questi casi è prendere tesoro dell’insegnamento, per non ripetere gli stessi errori in un futuro prossimo o lontano.
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