IO VAGABONDO dei Nomadi
Io vagabondo (che non sono altro) dei Nomadi è stata pubblicata nel 1972 ed è stata vendutissima, molto apprezzata anche all’estero dov’è stata incisa in altre lingue, come in Spagna. Dopo un milione di copie vendute, anch’essa non ha saltato il passaggio di essere riprodotta in alcune cover, che sono state reinterpretate da celebri artisti di un certo calibro come Gianna Nannini, Ornella Vanoni e i Matia Bazar. Io vagabondo è il singolo che li ha portati definitivamente al successo.
I Nomadi nascono nel 1963, e la loro attività nel settore della Musica Italiana ancora perdura, infatti hanno seguitato a cantare e ad incidere dischi, tra cui troviamo numerose raccolte dei loro più grandi successi, fino al 2015. Hanno venduto all’incirca 15 milioni di dischi e per questo sono al terzo posto nella classifica dei gruppi italiani che hanno venduto più dischi, dopo i Ricchi e Poveri e i Pooh.
La loro musica non è però commerciale, poiché nelle loro canzoni hanno affrontato importanti temi del sociale. Ma, naturalmente, hanno parlato anche d’amore e di sentimenti, un aspetto immancabile della vita umana in generale.
Canzone sicuramente rappresentativa, visto che riprende in qualche modo il nome del gruppo, Io vagabondo ha un testo evocativo, è una sorta di metafora della vita. Parla dei ricordi di un bambino che d’un tratto si sveglia già grande, e si accorge di aver soltanto vagabondato, per le strade della vita, senza fissa meta né punto fermo, senza neanche un soldo in tasca. Ma, come esprime in una strofa, lassù gli è comunque rimasto Dio, quindi in definitiva ha tutto ciò di cui ha bisogno.
Il testo è un continuo refrain di questa sorta di reminiscenze, segue quindi lo stile musicale degli anni 60/70 ma resta ugualmente una canzone attuale, nonostante l’età, dato che ognuno di noi attraversa quelle fasi della vita. Ognuno nasce, cammina nel mondo e infine lo lascia per raggiungere altri lidi.
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