FAITH di George Michael
I grandi che sembra siano colpiti da una maledizione, facendo tutti la stessa fine. Da Elvis Presley a Michael Jackson fino a Whitney Houston, la storia della Musica internazionale è corredata di scioccanti tragedie, di artisti che non riescono a reggere il peso della popolarità, rifugiandosi nell’abuso di sostanze che li porta inevitabilmente al declino. O peggio ancora alla morte.
George Michael sembrava essere esente, quantomeno all’apparenza, eppure in questi casi non è mai detta l’ultima parola, poiché la depressione è un subdolo virus che si annida lentamente, scava e scava fino a prendere completamente possesso dell’anima. C’è chi riesce a controllarla con terapie mediche, e chi invece si lascia invadere e si distrugge, cadendo man mano e irrimediabilmente nell’oblio.
Questo è accaduto al nostro amatissimo George Michael, trovato deceduto nel suo letto la mattina di Natale del 2016, all’età di 53 anni, ricordando uno dei suoi più acclamati successi, Last Christmas, diventato quasi profetico. George era nato proprio nello stesso anno di Whitney Houston e, seppur abbia resistito qualche anno in più, non ne è comunque uscito indenne. Il loro enorme successo è diventato una trappola mortale.
Questa canzone, che fu una delle prime che scrisse e pubblicò come solista (1987), aveva un titolo abbastanza significativo (Faith = fede), in quanto lasciava intravedere quello che, una decina d’anni dopo, sarebbe stato il suo outing, o coming out. Questa sua dichiarazione, che lasciò il mondo alquanto perplesso, fu forse l’inizio delle problematiche che lo hanno portato alla drammatica conclusione della sua vita.
Lo stesso omonimo album, che fu premiato al Grammy Award come miglior album dell’anno e solo negli Stati Uniti ha venduto 10 milioni di copie, conteneva altre tracce significative in merito: evidentemente con questo nuovo progetto musicale George Michael intendeva rimettersi in discussione e togliersi le vesti di idolo delle ragazzine. Non ha comunque perso in popolarità, però ci si chiede se sarebbe andata diversamente, se non avesse esposto così significativamente la sua sensibilità. Del resto, pur essendo un personaggio pubblico, ognuno ha diritto alla propria intimità, e far sì che non diventi arma di distruzione personale.
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