LOSING MY RELIGION dei R.E.M.
Losing my religion fu incisa nel 1991 ed è la canzone più famosa dei R.E.M., un gruppo rock di origini statunitensi che nacque nel 1980 e si sciolse nel 2011, senza apparente ragione, ma comunque stupiti e gratificati che moltissimi loro fan non vollero assolutamente essere abbandonati dalla loro musica, creando un putiferio sui forum e sul loro sito affinché cambiassero idea, come purtroppo non è avvenuto.
Il nome R.E.M. è, come si può dedurre, derivato dall’acronimo della fase REM, ovvero quella fase del sonno in cui si manifesta il sogno, e fu scelto puramente perché piaceva come suonava, non per una particolare ragione legata ai sogni. Tuttavia, la loro musica presentava sottili caratteristiche oniriche, tipiche della musica underground, ovvero di quelle sonorità al di fuori degli schemi e della musica dal carattere prevalentemente commerciale.
Il titolo di questa canzone si rifà a un modo di dire americano, quindi non va interpretata a livello letterale, ovvero “sto perdendo la mia religione (o fede)”, bensì si ricongiunge al significato “sto perdendo la ragione (o la pazienza)”. Non c’entra assolutamente nulla con la religione, al contrario di come generalmente si crede, anche se stranamente il videoclip ufficiale mostrava una carrellata di immagini religiose, un lavoro per cui i R.E.M. furono premiati agli MTV Video Music Awards, per il miglior video dell’anno.
La canzone, inoltre, è stata ispirata al brano dei Police, Every breath you take, che come vi abbiamo illustrato nella recensione relativa non era una canzone romantica, a dispetto di come appare. Era piuttosto la descrizione di un comportamento ossessivo da parte del protagonista del brano, che perseguita la sua donna a mo’ di stalker, non potendo fare a meno di osservare ogni sua più piccola mossa, persino ogni suo respiro.
Losing my religion era inclusa nel loro secondo album, Out of time, che vendette circa 18 milioni di copie. Anche il singolo fu un successo, ad esempio in Italia fu premiato con il Disco di Platino, per 30 mila copie vendute. È il loro maggior brano di successo, a livello mondiale, ed è quello per cui la band sarà ricordata, negli annali della musica internazionale.
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