
MINUETTO di Mia Martini

Un tormentone, difficile definirlo così, dato che sembra sminuirlo, ma questo brano era uno dei più ascoltati nell’estate del 1973. Minuetto fu il più grande successo di Mia Martini, con cui questa indimenticabile artista vinse il Festivalbar di quell’anno, ottenendo un risultato pari soltanto a quello di Lucio Battisti.
Questa canzone divenne una pietra miliare della Musica Italiana, conosciuta in tutta Europa, a tal punto che ne furono incise tre versioni internazionali, una in lingua inglese, una in francese e l’altra in lingua spagnola. Le cover più note sono invece quelle di Al Bano e Franco Califano, ma solo dopo alcuni anni che Mia Martini era scomparsa.
Minuetto è una canzone del grande Franco Califano, il mitico Califfo, che “gliel’ha scritta addosso”, come lui stesso affermò dopo aver lanciato il disco che divenne un enorme successo e che vide la nascita di una impareggiabile interprete canora. Egli disse inoltre, ironicamente, di aver fatto un po’ il sarto e un po’ l’artista, cucendo addosso a Mimì (così la chiamava) un testo che la rispecchiava consacrante, soprattutto nella parte centrale che lei ha interpretato alla perfezione, cogliendo ogni sfumatura malinconica, ogni sospiro, qualunque tipo di arrendevolezza.
C’è da dire, comunque, che per scriverla Califano aveva tratto spunto da alcune vicende amorose della donna, riuscendo a carpire i suoi sentimenti e i suoi stati d’animo, ed è per questo che l’interpretazione fu a dir poco perfetta. Nel coro hanno partecipato altri artisti, tra cui Bruno Lauzi e la sorella di Mia Martini, Loredana Bertè.
Il testo del brano racconta la drammatica attesa di una donna, di un uomo egoista e bugiardo che si fa vivo quando più gli pare, scompare quando vuole, la usa e la getta via: è il tipico amore disperato che diventa una prigione, ma lei tuttavia non può farne a meno, e infatti ad un certo punto sospira… avrei dovuto perderti, ed invece ti ho cercato… E si ritrova ad elemosinare amore, ancora una volta: sono mille volte tua.


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