SAPORE DI SALE di Gino Paoli
Uscita nel 1963, si dice che Sapore di sale fosse dedicata a Stefania Sandrelli, per la storia che Gino Paoli stava vivendo con l’attrice, all’epoca minorenne, e con essa partecipò al Cantagiro di quell’anno, arrivando al terzo posto dopo Peppino di Capri e Little Tony. Malgrado il podio non fu suo, la canzone divenne la colonna sonora di quell’estate, dividendosi la piazza con I Watussi di Edoardo Vianello, che addirittura arrivò al penultimo posto della manifestazione.
Nello stesso anno, Gino Paoli tentò il suicidio, mentre la sua canzone raggiungeva le vette delle classifiche mondiali, diventando uno dei suoi dischi più venduti, nonché il suo maggior successo durante tutta la sua carriera di cantautore. La motivazione di questo atto disperato non è ufficiale, ma probabilmente la doppia vita che Gino Paoli portava avanti, visto che era sposato con una figlia, non era di certo piacevole e neanche facile. Tuttavia egli accennò a diversi problemi privati che, in un attimo, fecero schermo nero e lo condussero inconsapevolmente a quella scelta che, per buona sorte, non gli fu fatale.
La canzone nacque durante un suo soggiorno a Capo d’Orlando, una località siciliana che all’epoca presentava una moltitudine di spiagge deserte, e case deserte, una location dove il cantautore abitò per quel breve periodo di permanenza in Sicilia. Ci si recò per dei concerti e poi vi rimase in vacanza, su invito di colui che lo aveva ingaggiato per suonare nel suo locale.
Infatti Sapore di sale, come il cantautore stesso dichiarò, rappresenta un momento di stacco, di vacanza appunto, in cui i problemi della quotidianità possono essere accantonati, come la realtà stessa. Il testo della canzone lo dice chiaramente, che i giorni passano pigri, in uno scenario sereno e tranquillo, completamente diverso dal mondo reale che, in quella situazione, è soltanto uno scomodo ricordo. Purtroppo, però, non lo sarà per molto, visto che ogni estate finisce, come ogni vacanza, e la realtà ritorna puntualmente, apprezzata o meno che sia.
Il brano è stato ripreso vent’anni dopo, ritornando in auge grazie al film “Sapore di mare“, diretto da Carlo Vanzina, che nel 1982 fu campione d’incassi. Il film rievocava la vita degli anni ’60, e il brano di Gino Paoli non poteva di certo mancare, essendo un vero e proprio cult di quegli anni.
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