THROUGH THE BARRICADES degli Spandau Ballet

★ Musica Anni ’80 ★

Ufficialmente gli Spandau Ballet si formarono nel 1979, ma questa band nacque tempo prima, esattamente nel 1976, dato che agli inizi erano perlopiù alcuni amici che condividevano la stessa passione e l’amore per la musica. Man mano si aggiunsero gli altri componenti, fino ad arrivare alla formazione definitiva con Tony Hadley, leader e voce del gruppo.

Il genere tuttavia ha subìto diverse mutazioni, visto che sono partiti dallo stile funk, attraverso il synth pop (musica da sintetizzatore) che in quegli anni era abbastanza comune tra le band, per giungere alla musica pop, successivamente influenzata dalla musica rock e il soul a livello vocale. Un’evoluzione articolata dunque, anche se la loro caratteristica principale era il risalto del sax, diventato una sorta di elemento distintivo del loro stile, una firma musicale se vogliamo.

Un gruppo che all’epoca era secondo soltanto ai Duran Duran, gli Spandau Ballet si sono purtroppo sciolti nel 1990, nonostante un’attività degna di nota che senza dubbio è rientrata negli annali della musica internazionale. Il gruppo, comunque, sembra si sia sciolto per differenti preferenze sopraggiunte, giacché alcuni componenti si sono indirizzati più ad una carriera cinematografica. Quindi in un certo senso si è disgregata la formazione, laddove gli altri hanno continuato per altre vie, come Tony Hadley che entrò a far parte di un trio canoro, dopo lo scioglimento.

Tra tutti i loro brani, Through the barricades (che tradotto vuol dire attraverso le barricate) è uno dei più significativi, considerato dal gruppo stesso la miglior canzone che abbiano mai pubblicato, anche perché ha un valore sentimentale, in quanto è stata scritta dal tastierista Gary Kemp in memoria di un suo caro amico. Costui morì tragicamente in un conflitto a fuoco a Belfast, nell’agosto del 1983, in quegli anni in cui l’Irlanda del Nord veniva consumata da violenti dissidi politici per l’indipendenza del territorio.

Simile ad una moderna faida tra Capuleti e Montecchi, la storia raccontata dal brano è di due ragazzi che si amano ma che vengono osteggiati dalle loro famiglie: in questo caso però i motivi sono puramente religiosi, essendo i due di religione cattolica e protestante, un’opposizione bellica che vede lo scenario diviso in due, delimitato appunto, seppur simbolicamente, dalle barricate. Teatro è quindi la guerra civile, gente che combatte e che muore, si vive l’inferno mentre loro cercano un angolo di Paradiso, un luogo che non sia martoriato dalle lotte e dall’odio, fiduciosi nelle stelle che mostreranno una via d’uscita, fiduciosi che per loro un giorno tutto questo finirà. Eppure, se la canzone espressamente non ne faccia menzione, sembra che queste siano false speranze, dando ad intendere che la storia tra i due giovani sfocerà in un finale drammatico, se non tragico, e che essi potranno unirsi soltanto quando saranno “addormentati”: solo allora potranno danzare nelle strade, oltrepassare i confini, potranno attraversare le barricate.

Fonte Video inserito (di proprietà del canale corrispondente): YouTube

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1 Commento

  1. AvatarMax

    Una delle mie preferite di sempre, fatta ascoltare dallo smartphone a un matrimonio nella martoriata Siria a una coppia di amici, lei curda, lui siriano, conosciuti a Ash Shaddadi, che celebravano le loro nozze.

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