VATTENE AMORE di Mietta e Amedeo Minghi
Trottolino amoroso, un ritornello diventato famosissimo che si è successivamente trasformato in un modo di dire popolare, in un gergo rientrante nel linguaggio tra teneri innamorati, anche se ritenuto da molti eccessivamente smielato e talvolta ridicolo. Infatti, non è raro che venga usato per scimmiottare le coppie troppo sdolcinate.
Scritta da Amedeo Minghi ed interpretata insieme alla splendida voce di Mietta, Vattene amore fu pubblicata nel 1990 ed entrò subito nella Top Ten dei singoli più venduti, raggiungendo in pochi mesi il primo posto nelle classifiche. Al Festival di Sanremo arrivò terza, ma nelle classifiche superò perfino i Pooh, che con Uomini soli avevano vinto proprio quell’edizione del Festival.
Il testo non ha né capo né coda, nel senso che non esprime un concetto in particolare, a parte quando si riferisce alla motivazione per cui questa coppia è in crisi, ovvero per i ripetuti viaggi di lui che non consentono al rapporto di funzionare, sebbene il sentimento che li lega sia abbastanza forte. In generale, il testo è un insieme di botta e risposta tra i due protagonisti, che nonostante il vattene e il chiaro tono amaro che in certi passi è decisamente percepibile, lascia trasparire la vena poetica del loro amore, comunque persistente e “comandante” del gioco.
Il brano ad ogni modo è più famoso per la performance, laddove c’è un accentuato predominio della parte vocale femminile, e dunque di Mietta, sembrando quasi fatto di proposito. Amedeo Minghi, in effetti, la scelse per aver vinto il Festival di Sanremo dell’anno prima, nella sezione Nuove Proposte, ed è probabile che le abbia lasciato ampio spazio di voce ed interpretazione per un maggiore impatto nel pubblico, e forse anche commerciale.
Diciamo che la voce, e quindi la parte del protagonista maschile è puramente funzionale, per mettere in atto questa romantica ma spigolosa pièce canora.
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