UNA LACRIMA SUL VISO di Bobby Solo

Gli anni ’60, è inutile dirlo, presentano un fascino tutto incantevole, per quanta semplicità e purezza trasmettevano, non soltanto attraverso le canzoni, alcune così tenere da poter cantare ad un bambino, ma anche attraverso i luoghi, le persone, la moda sobria ed elegante, la fierezza e l’orgoglio nelle spalle, benché a tratti potesse essere un’epoca po’ ottusa, chiusa e decisamente convenzionale.

Leader musicali di questo leggendario periodo storico, in terra nostra, erano Little Tony, Edoardo Vianello, Gino Paoli, ed anzi non si potrebbe citarli tutti perché erano veramente tanti. Tra loro, un posto d’onore lo occupa sicuramente Bobby Solo.

Il suo tono di voce, molto profondo e intenso, si rifaceva a quello del grande Elvis, e ad essere franchi un po’ lo imitava, così come faceva Little Tony. Ma del resto non si può biasimarli, considerando che all’epoca Elvis era il re e Roberto Satti, in arte Bobby Solo, dovette ringraziare la sua buona stella, dato che gli somigliava abbastanza, anche nell’aspetto.

Una lacrima sul viso fu scritta da Bobby Solo insieme a Mogol, uscì nel 1964 e divenne talmente famosa che ne fu tratto un film, il quale ricalcava in pieno il senso del testo della canzone. La storia infatti è stata creata intorno alle strofe, laddove il protagonista si rende conto che una ragazza è innamorata di lui attraverso una lacrima, o più lacrime in effetti, una rivelazione che fa scattare contemporaneamente qualcosa in lui, come se la vedesse per la prima volta in quel senso, accorgendosi di provare anch’egli un sentimento per lei, che va oltre la regolare amicizia. Una cosa dolcissima, che fa tenerezza persino alle vene meno romantiche.

Una lacrima sul viso è tuttora famosa, la conosciamo benissimo anche ai giorni nostri, fa parte della nostra cultura e in fondo è anche normale, visto che questi sono miti che hanno caratterizzato un’epoca, uno stile di vita tutto italiano che i nostri nonni ancora ci raccontano, perlomeno quelli che sono rimasti. Non hanno vissuto proprio bene, con il dopoguerra, ma almeno in quel periodo hanno apprezzato qualcosa di speciale, un qualcosa che sicuramente apprezziamo anche noi.

Fonte Video inserito (di proprietà del canale corrispondente): YouTube

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